Un impianto fotovoltaico, dal punto di vista della redditività economica, può beneficiare della detrazione fiscale ai fini IRPEF del 50%, nonché del meccanismo dello Scambio sul Posto, regolato dalla Delibera ARG/elt 74/08 e ss.mm.ii o del Ritiro Dedicato.
Riportiamo sinteticamente le principali considerazioni, rimandando al sito del GSE per eventuali approfondimenti.

Detrazione Fiscale ai fini IRPEF del 50%

Gli impianti fotovoltaici, oltre ad usufruire dell’IVA agevolata al 10%, valida in tutti i casi, beneficiano, sul costo di realizzazione, della detrazione ai fini IRPEF al 50%, fino ad un massimo di 96.000 euro di spesa. La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

Esempio:
Ipotizziamo di realizzare un impianto fotovoltaico di 6 kWp, a servizio di un'abitazione. Il costo di investimento è pari a circa 10.000 € IVA 10% inclusa.
È possibile recuperare, con il meccanismo delle detrazioni fiscali IRPEF, 5.000 € in 10 anni. Ogni anno sarà possibile usufruire di un beneficio pari a 500 euro di detrazione fiscale. Ovviamente è fondamentale avere un reddito sufficiente a coprire tali detrazioni: se un anno il costo IRPEF da sostenere è di 200 euro, ma abbiamo diritto a detrarne 500, la differenza di 300 euro non può essere messa a credito. Per queste 300 euro, quindi, si perde il beneficio della detrazione.

Chi può accedere alle detrazioni IRPEF del 50%?
Possono accedervi:

• il proprietario o il nudo proprietario,
• il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie),
• l’inquilino o il comodatario,
• i soci di cooperative divise e indivise,
• i soci delle società semplici,
• gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.

Ha diritto alla detrazione anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, purché sostenga le spese e siano a lui intestati bonifici e fatture. In questo caso, ferme restando le altre condizioni, la detrazione spetta anche se le abilitazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile e non al familiare che usufruisce della detrazione. Sono definiti familiari, ai sensi dell’art. 5 del Testo unico delle imposte sui redditi, il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado.

Lo Scambio Sul Posto  -  SSP

Lo scambio sul posto, regolato dalla Delibera ARG/elt 74/08, è una particolare modalità di valorizzazione dell’energia elettrica che consente, al Soggetto Responsabile (Titolare) di un impianto, di immettere in rete l’energia elettrica prodotta ma non direttamente autoconsumata, per poi prelevarla in un momento differente da quello in cui avviene la produzione.
Lo scambio sul posto è un meccanismo:

• non compatibile con il V Conto Energia,
• non compatibile con il ritiro dedicato dell’energia,
• non compatibile con la tariffa omnicomprensiva,
• COMPATIBILE con la detrazione fiscale del 50% ai fini IRPEF.

Lo scambio sul posto consente al Soggetto Responsabile di un impianto di ottenere una compensazione, e quindi un rimborso, tra il valore economico dell’energia elettrica prodotta in eccesso e immessa in rete e il valore economico dell’energia elettrica prelevata e consumata in un periodo differente da quello in cui avviene la produzione, ad esempio la sera o la notte. 

Il Ritiro Dedicato  -  RD

Il ritiro dedicato consiste nella cessione dell’energia elettrica immessa in rete al Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A., che remunera il produttore con un prezzo per ogni kWh ritirato. L’energia elettrica immessa in rete e ritirata dal GSE viene valorizzata al “prezzo medio zonale orario”, ovvero al prezzo medio mensile - formatosi sul mercato elettrico - del kWh.
I produttori di piccola taglia, con impianti di potenza nominale elettrica fino a 1 MW, possono ricevere dal GSE una remunerazione certa con i cosiddetti “prezzi minimi garantiti”, senza pregiudicare la possibilità di ricevere un corrispettivo più elevato nel caso in cui la remunerazione a prezzi orari zonali dovesse risultare più vantaggiosa. I prezzi minimi garantiti sono aggiornati annualmente dall’Autorità per l'energia elettrica e il gas (AEEG).