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GSE & Fotovoltaico: lo scambio sul posto

Lo scambio sul posto (SSP), disciplinato dalla deliberazione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, è un meccanismo di scambio dell’energia elettrica che consente di immettere in rete l'energia elettrica prodotta non immediatamente autoconsumata, per poi prelevarla in un momento successivo per soddisfare i propri consumi elettrici. L’energia scambiata con la rete viene valorizzata dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) in forma di contributo finanziario, in funzione dei prezzi di mercato dell'energia.

Nel caso in cui l’utente dello scambio sia connesso alle reti di bassa o media tensione, il GSE, nell’ambito della convenzione per lo scambio sul posto, eroga, su base annuale, il contributo in conto scambio CS, calcolato come segue:

dove:

  •  OE  è pari al prodotto tra la quantità di energia elettrica prelevata e i Prezzi Unici Nazionali (PUN) orari dell’energia elettrica
  •  CEI  è pari al prodotto tra l’energia immessa in rete e il prezzo zonale orario che si forma sul Mercato del Giorno Prima (MGP)
  •  CUsf è il corrispettivo unitario di scambio forfetario annuale. In sintesi, è un termine che tiene conto dei costi di distribuzione, dispacciamento, ecc.
  •  Eè il valore minimo tra l’energia elettrica immessa in rete e quella prelevata

Nel caso in cui, per un utente dello scambio, il termine CEI  fosse superiore al termine OE, la differenza tra questi due termini verrà liquidata come eccedenza, ovvero si configurerà come un corrispettivo ulteriore e diverso rispetto al contributo in conto scambio CS. Il GSE procede all'erogazione del contributo in conto scambio su base semestrale (in acconto) e su base annuale (in conguaglio) come segue:

1. il contributo in conto scambio di acconto del primo semestre viene pubblicato entro il giorno 15 del mese di maggio di ciascun anno per le convenzioni che risultano attive al 31 marzo dell'anno “n" di competenza. L'erogazione viene effettuata entro il 15° giorno lavorativo del mese di giugno dell'anno “n";

2. il contributo in conto scambio di acconto del secondo semestre viene pubblicato entro il giorno 15 del mese di ottobre di ciascun anno per le convenzioni che risultano attive al 30 settembre dell'anno “n" di competenza. L'erogazione viene effettuata entro il 15° giorno lavorativo del mese di novembre dell'anno “n".

Il contributo in conto scambio di conguaglio, invece, viene pubblicato entro il giorno 15 del mese di Maggio dell'anno “n+1", con riferimento all'anno di competenza “n". L'erogazione viene effettuata entro il 30 giugno dell'anno successivo a quello di competenza.

Le tempistiche di pubblicazione possono essere modificate dal GSE in ragione di eventuali variazioni alla normativa di riferimento o per esigenze tecnico-operative condivise con l'AEEGSI.

Il guadagno ottenibile con lo scambio sul posto dipende dai prezzi dell’energia, questi ultimi variano di ora in ora. Per una valutazione dettagliata, si consiglia di contattare i tecnici di Innova che vi forniranno un prospetto economico e finanziario il più verosimile possibile.

Ma precisamente cos’è lo scambio sul posto e come vi si può aderire?

Il servizio di Scambio sul Posto è una particolare forma di autoconsumo in sito che consente di compensare l’energia elettrica prodotta e immessa in rete in un certo momento con quella prelevata e consumata in un momento differente da quello in cui avviene la produzione. Nello Scambio sul Posto si utilizza, quindi, il sistema elettrico quale strumento per l’immagazzinamento virtuale dell’energia elettrica prodotta ma non contestualmente autoconsumata. 

I produttori che intendono aderire al servizio di Scambio sul Posto hanno due modalità per la presentazione della richiesta: il modello unico o la procedura standard. Il Modello Unico è un iter semplificato per la realizzazione, la connessione e l'esercizio di nuovi impianti fotovoltaici per i quali sia richiesto contestualmente l'accesso allo Scambio sul Posto. I produttori interessati dovranno quindi interfacciarsi unicamente con i gestori di rete per inoltrare la domanda. Il GSE provvederà ad attivare la convenzione e a comunicare all'utente il codice e il link per visualizzarla sul Portale SSP. La Convenzione sarà attivata a partire dalla data di attivazione della connessione, così come comunicata dal gestore di rete. Il Modello Unico può essere utilizzato dai produttori di impianti fotovoltaici con le seguenti caratteristiche:

  • realizzati presso clienti finali già dotati di punti di prelievo in bassa tensione;
  • aventi potenza non superiore a quella già disponibile in prelievo;
  • aventi potenza nominale non superiore a 20 kW;
  • per i quali sia richiesto contestualmente l'accesso al regime dello Scambio sul Posto;
  • realizzati sui tetti degli edifici con le modalità previste dal D.lgs. n. 28/11;
  • assenza di ulteriori impianti di produzione sullo stesso punto di prelievo.

Per tutti gli altri casi, sarà necessario ricorrere alla procedura standard.

I produttori che vogliono aderire allo Scambio sul Posto devono presentare, entro 60 giorni dalla data di entrata in esercizio dell'impianto, un'apposita richiesta attraverso il Portale e quindi stipulare un contratto con il GSE per la regolazione dello scambio. Il Portale dovrà essere utilizzato dai produttori aderenti alla Convenzione anche per le successive fasi di gestione tecnica, economica e amministrativa del servizio.

Il contratto, di durata annuale solare, è tacitamente rinnovabile. La Convenzione ha in generale scadenza il 31 Dicembre di ogni anno. Chi intende recedere anticipatamente dalla convenzione può farlo attraverso l'invio di una disdetta tramite il Portale informatico, almeno 60 giorni prima della data dalla quale si intende recedere.

Per maggiori informazioni, consultare il sito del GSE.

Fotovoltaico: confermati gli incentivi nel 2020

incentivi fotovoltaico Chieti Guardiagrele
incentivi fotovoltaico Chieti Guardiagrele

Il mercato del fotovoltaico in Italia sta vivendo una nuova fase di sviluppo, sostenuta dai bonus ristrutturazioni confermati nella Legge di Bilancio del 2020 e dalla spinta da parte delle direttive europee, in materia di consumo collettivo e di comunità energetiche, le cui norme sono in fase di recepimento.

Ad agevolare ulteriormente lo sviluppo del settore sono anche i servizi e gli incentivi offerti dal principale portale sull’autoconsumo, il GSE, che prevede di sfruttare ulteriormente parte del potenziale inespresso nell’ambito del fotovoltaico, in linea, anche, con quanto immaginato dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC). Si stima, infatti, che ci siano ancora 14 milioni di tetti su cui è potenzialmente possibile installare un impianto fotovoltaico.

Alla luce dei dati positivi registrati e delle previsioni sui futuri piani di investimento, c’è da chiedersi: il fotovoltaico conviene?

La risposta è senza dubbio affermativa. In primo luogo perché, a differenza del passato, è sicuramente più accessibile in termini di prezzo e poi non bisogna dimenticare la presenza di finanziamenti per il fotovoltaico, oltre a sgravi ed incentivi.

Tra le numerose agevolazioni abbiamo:

        1. Le detrazioni fiscali che, secondo le novità sul fotovoltaico introdotte nel 2019 ed in proroga per il successivo anno, sono del 50% ripartite in 10 rate annuali fino ad un tetto massimo di spesa di 96mila euro. La detrazione può essere richiesta sul costo dell’impianto fotovoltaico, ma anche su:

  • Accessori;
  • Manodopera;
  • Spese per la progettazione;
  • Spese per prestazioni professionali connesse;
  • Compenso per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti;
  • Spese per perizie e sopralluoghi;
  • IVA;
  • Imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le comunicazioni di inizio lavori.

        2. Il super-ammortamento del 130% per le imprese;

        3. Lo scambio sul posto che valorizza con un ricavo diretto l’energia in surplus immessa in rete;

        4. Il nuovo decreto di incentivazione delle fonti rinnovabili, che per il fotovoltaico rappresenta una sorta di sesto Conto energia per gli impianti sopra i 20 kW.

La modalità di pagamento deve avvenire esclusivamente tramite metodi tracciabili come il bonifico parlante. Importante, affinché lo Stato possa erogare le detrazioni, è la comunicazione all’Enea degli avvenuti lavori, con l’indicazione della spesa sostenuta e le caratteristiche dell’impianto, da inviare entro 90 giorni dalla data di fine lavori.

Tra le altre agevolazioni di cui si può usufruire per incentivare la riqualificazione degli impianti di riscaldamento, produzione di energia e sfruttamento del metano, troviamo anche l‘IVA che dal 22% passa al 10% nell’ambito di vari interventi, in base alla tipologia di impianto, e valida anche per le attività di manutenzione o ristrutturazione. Pertanto, l’aliquota agevolata al 10% riguarderà i casi di:

  • acquisto di impianti fotovoltaici completi;
  • acquisto di “componenti” dell’impianto, siano essi pannelli, boiler o parti dell’impianto di distribuzione energetica;
  • somme impiegate per il pagamento delle prestazioni e dei servizi relativi alla costruzione degli impianti.

Da ricordare sono anche le opportunità di ottenere risparmi energetici ed economici per aziende ed enti pubblici. E’ il caso delle ESCo (Energy Service Company), società nate negli Stati Uniti ma diffuse in tutta Italia, che forniscono un miglioramento dell'efficienza energetica di un impianto individuando le soluzioni tecniche e - in linea di massima - le forme di finanziamento più adatte. In particolare, le ESCo sono soggetti specializzati, che:

  • reperiscono le risorse finanziarie richieste;
  • eseguono la diagnosi energetica, lo studio di fattibilità e la progettazione;
  • realizzano l’intervento;
  • conducono la manutenzione e l’operatività.

Esse agiscono utilizzando, quando necessario, il meccanismo del Finanziamento Tramite Terzi (FTT). Tale strumento permette il finanziamento tramite un terzo soggetto che fornisce i mezzi finanziari per realizzare il progetto di efficienza energetica. Un agente esterno investe nel progetto, in modo tale che il consumatore di energia non debba assumersi i rischi finanziari e tecnici.

In particolare, le ESCo offrono – a costo zero per l'ente pubblico o l'azienda – la diagnosi, il progetto, gli interventi di efficientamento e la gestione energetica post intervento. Stipulano con l'ente pubblico o l'azienda un particolare contratto che consente loro di retribuirsi con i risultati dell’intervento (risparmio energetico) e con gli incentivi nazionali per l’efficienza energetica e per le rinnovabili.

Vediamo ora nel dettaglio cosa prevede per il fotovoltaico il decreto FER 1 2018-2020 che ha l’obiettivo di incentivare la produzione di energia verde da fonti rinnovabili e di raggiungere i target europei del prossimo 2030 definiti nel Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC).

Il decreto FER 1, attraverso un finanziamento di 10 miliardi di euro, prevede la realizzazione di nuovi impianti per una potenza complessiva di circa 8.000 MW, con un aumento previsto della produzione da fonti rinnovabili di circa 12 miliardi di kWh. A tal fine, ci saranno maggiori incentivi per la rimozione dell’amianto dalle coperture e la successiva installazione di un impianto fotovoltaico.

  • Gli impianti fotovoltaici hanno diritto ad un premio pari a 12 €/MWh, erogato su tutta l’energia prodotta. Per poter accedere al premio, il GSE fornirà tutta la documentazione necessaria per attestare la corretta rimozione dell’amianto e dell’eternit. Verrà incentivata sia l’energia prodotta e immessa nella rete, sia quella destinata all’autoconsumo, per consentire agli interessati di coprire i costi necessari alla sostituzione delle coperture.
  • Per gli impianti di potenza fino a 100 kW su edifici, sulla quota di produzione netta consumata in sito è attribuito un premio pari a 10 €/MWh; gli incentivi si cumuleranno con quello riconosciuto all’energia autoconsumata e prodotta dagli impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione delle coperture in amianto.

L’importante novità sta nel riconoscimento del premio a posteriori a condizione che, su base annua, l’energia autoconsumata sia superiore al 40% della produzione netta dell’impianto.

Chi potrà accedere agli incentivi e quando dovrà essere presentata la domanda?

Il Regolamento Operativo del GSE regola le modalità per partecipare alle procedure di Registro ed Asta al ribasso.

L’accesso agli incentivi avviene tramite procedura pubblica in base al tipo di potenza dell’impianto. Per cui potranno partecipare alla selezione, previa iscrizione ai Registri:

  • gli impianti di nuova costruzione, integralmente ricostruiti e riattivati, che hanno una potenza inferiore a 1MW;
  • gli impianti oggetto di interventi di potenziamento qualora la differenza tra la potenza dopo l’intervento e la potenza prima dell’intervento sia inferiore a 1 MW;
  • gli impianti oggetto di rifacimento di potenza inferiore a 1 MW.

Possono richiedere l’incentivo anche gruppi di impianti a patto che la potenza del singolo impianto sia superiore a 20 kW e inferiore a 1 MW.

Per tutti gli altri impianti fotovoltaici di potenza maggiore o uguale a 1MW, è prevista la partecipazione ad un’asta. Lo stesso vale per gruppi di impianti con potenza compresa tra 20 – 500 kW e maggiore di 1 MW.

Sono esclusi gli impianti che hanno già usufruito degli incentivi per le fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico o che sono risultati idonei ma inseriti in posizione non utile nei registri. Inoltre, non sono ammessi gli impianti per i quali il GSE ha svolto attività di supporto.

Per quanto riguarda le date di presentazione delle domande, bisognerà attendere le finestre disponibili. Una prima sessione è già stata avviata a settembre e dovranno trascorrere 90 giorni per la pubblicazione della graduatoria degli ammessi da parte del GSE (fine Gennaio 2020).

Di seguito, le finestre dei 7 bandi messi a disposizione del GSE per la partecipazione ai Registri o alle Aste:

      Bando

                      Apertura - Chiusura

  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • 6
  • 7
  • 30 settembre 2019 - 30 ottobre 2019
  • 31 gennaio 2020 - 1 marzo 2020
  • 31 maggio 2020 - 30 giugno 2020
  • 30 settembre 2020 - 30 ottobre 2020
  • 31 gennaio 2021 - 2 marzo 2021
  • 31 maggio 2021 - 30 giugno 2021
  • 30 settembre 2021 - 30 ottobre 2021

Solo il 2% degli italiani capisce la bolletta

Facile.it, sito comparatore di prezzi per RC auto, prodotti finanziari e tariffe energetiche, pubblica un sondaggio realizzato su un campione di mille italiani sul loro rapporto con le bollette di luce e gas. Risultato? Il 53,1% degli intervistati ha dichiarato di leggere con attenzione ogni bolletta che arriva a casa. Altro che distratti o fiduciosi: solo il 7,8% del campione afferma di pagarla e basta, mentre la restante fetta di intervistati dà un’occhiata alla bolletta solo quando questa è insolitamente salata.

Non tutto quello che si legge sulla bolletta però è chiaro: è questo il problema di cui gli italiani si lamentano. Gran parte del campione si rammarica di non capire quanto viene effettivamente pagato per l’energia consumata (39,4%), mentre il 23,5% dichiara di non sapere cosa sono i servizi di rete e i servizi di vendita (i primi sono i costi per il trasporto dell'elettricità dalle centrali nelle nostre case e la gestione del contatore, mentre i secondi sono dati dalla somma del prezzo dell'energia, della sua commercializzazione e del dispacciamento).

Terza cosa non chiara è il peso delle imposte e delle tasse sul totale da pagare, che lascia nel dubbio il 20,4% del campione. È tutto comprensibile solo per l’1,8% degli intervistati. "Gli italiani, sempre più attenti al risparmio, guardano con attenzione le bollette di luce e gas – ha detto Paolo Rohr, Responsabile Business Unit Energia di Facile.it – ma il problema è che non tutte le voci di costo che vanno a comporre la cifra da pagare sono chiare. Quindi si arrabbiano, soprattutto perché non riescono a trovare una spiegazione alle loro domande e devono subire rincari senza capirne il perché".

Ma se i dubbi sulle voci da pagare sono tanti, quando si tratta di trovare un capro espiatorio tutto sembra chiaro: sono le tasse a destare il maggior risentimento. IVA, imposte ed accise regionali rappresentano la voce che gli italiani digeriscono meno, visto che ad indicarla è il 69,4% del campione. Seguono, a lunga distanza, i servizi di vendita (13,3%) e quelli di rete (11,5%).

"Il dibattito sull’IVA e le tassazioni legate alla fornitura dei servizi di luce e gas – ha aggiunto Rohr – è aperto da tempo, perché non solo vi è un gran numero di accise da pagare insieme all’erogazione del servizio, ma sono soggetti ad iva anche imposte ed oneri generali di sistema, con il risultato di una “tassa sulle tasse” davvero difficile da digerire. L’unica soluzione resta confrontare le tariffe degli operatori, per scoprire se esiste il modo di risparmiare cambiando".

Novità nel campo del fotovoltaico

Direttiva Europea n.19 del 2012


Da febbraio 2014 il riciclo di moduli fotovoltaici non è più solo un gesto ecologico, ma un adempimento della direttiva 2012/19/UE. L’UE, con la direttiva sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), revisione della precedente normativa sulla raccolta e il riciclaggio delle sostanze pericolose di tipo elettrico ed elettronico, introduce diverse novità, come l'estensione del campo di applicazione ai pannelli fotovoltaici. Punto fondamentale della direttiva è la cosiddetta “responsabilità estesa del produttore”, con la quale i produttori di fotovoltaico, persone fisiche o giuridiche che producono, vendono, rivendono o importano pannelli fotovoltaici in un Paese dell’Unione Europea, sono responsabili dello smaltimento e del riciclo dei pannelli fotovoltaici negli Stati membri nei quali operano. 


Riciclo pannelli fotovoltaici: da volontario a obbligatorio


Entro il 14 febbraio 2014 ogni Stato membro dell’Unione Europea è tenuto a regolamentare il riciclo di apparecchiature elettriche ed elettroniche, mentre le aziende che operano nel settore fotovoltaico devono assumersi una serie di responsabilità, come:

  • il registrarsi nei Paesi UE in cui sono considerati produttori; 

  • comunicare ai registri nazionali RAEE i moduli fotovoltaici venduti; 

  • regolare e investire nello smaltimento dei pannelli fotovoltaici esauriti; 

  • dare informazioni ai clienti su come trattare i pannelli esauriti. 

La legislazione italiana (Italia e Germania attualmente sono i mercati fotovoltaici più grandi in Europa) prevede sistemi di raccolta e riciclo gestiti sia collettivamente che individualmente, creando così una concorrenza tra coloro che offrono servizi di conformità RAEE.

Innova è impegnata in maniera diretta nel riciclo dei moduli fotovoltaici grazie all’iscrizione al PV CYCLE ITALIA, consorzio accreditato al ritiro, trasporto, trattamento e riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita.

I Consigli dell'esperto

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